L'acqua

Le acque del fiume Sesia, nonché la sua conformazione morfologica, hanno favorito fin dal Quattrocento la coltivazione del riso in questa zona.

Nonostante però la conformazione del terreno, ricco di acque superficiali e poco profonde, si sia rivelata da subito adatta alla coltivazione, la diffusione delle risaie in Lomellina è stata limitata fino al XVIII sec. Da lì, grazie alla costruzione del Canale Cavour, la coltivazione è andata sempre più affermandosi coprendo oggi buona parte del territorio coltivato.

Da tuc i temp la Sesia l’è ‘l lido da Carpigneun E ven teunta sgent anca di pais lunteun Dla Capanina a la Valera tut al lonc dal rapar ‘ngbè teunta sgent mè vesi ‘l mar Chi ca fa ‘l bagn, chí la marenda o pia ‘l sul e cbi tra i gavas e i pieunti al fa l’amur (…)

(luglio, 1980 – Cav. Olivo Giuseppe Gozzi)

La terra

Le prime notizie sulla coltivazione del riso in Lomellina risalgono alla fine del Quattrocento.

In quel tempo, infatti, il marchese di Mantova diede diversi sacchi di riso trasportati dall’oriente a suo cugino milanese, Ludovico il Moro: da quel momento il riso iniziò la sua diffusione in terra lomellina, chiamata anche “pianura del riso”.

L’antico ciclo della coltivazione di questo cereale, basato sul trapianto del riso in campi prima utilizzati per altre coltivazioni, con una continua rotazione, e la pulizia ad opera delle mondine, è ormai solamente un ricordo. Ora il cereale viene piantato nel mese di aprile direttamente nelle risaie, prima arate, livellate e quindi allagate fino ai 10/20 cm. per assicurare la protezione termica del chicco. Nei quindici, venti giorni successivi si ha la germinazione delle verdi piantine che crescono, liberate dalle erbe infestanti con diserbanti ed erbicidi, fino a trasformarsi, a settembre, in lunghi steli con ricche spighe di chicchi dorati.

La pianta

Forse il più antico cereale conosciuto dall’uomo, il riso è un alimento molto utile all’organismo grazie alle sue innumerevoli proprietà, prime fra tutte l’elevata digeribilità e la capacità di regolare la flora intestinale. Il nome di battesimo del riso è Oryza sativa e appartiene alla famiglia delle Graminacee.

I tipi di riso sono veramente tanti; soltanto in Italia se ne coltivano circa cinquanta varietà, diverse per forma e dimensione dei chicchi, oltre che per fragranza e contenuto.

Fra le principali proprietà del riso c’è sicuramente la sua digeribilità a cui si associa l’elevato assorbimento a livello intestinale dei nutrienti contenuti. La componente glucidica del riso presenta, inoltre, un effetto regolatore sulla flora intestinale, tant’è che il riso in bianco si utilizza come adiuvante nella terapia dei disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale.

Il riso, inoltre, possiede un aminoacido essenziale, la lisina, e proteine di buona qualità. Quanto alla componente lipidica, contiene soprattutto acidi grassi essenziali. Ha molto potassio e poco sodio ed è quindi un alimento indicato in chi soffre di ipertensione arteriosa.

Il riso è privo di glutine e può quindi essere consumato anche da chi soffre di celiachia.